venerdì 22 aprile 2016

NORME PER I COLLABORATORI (Estratto)

Si pregano i collaboratori della RSV di attenersi alle seguenti norme nella stesura dei loro dattiloscritti:

1. Il dattiloscritto va inviato in originale e non in copia; è preferibile che, insieme al dattiloscritto, venga consegnato anche il dischetto (Programma Word, preferibilmente McIntosh oppure MS-DOS).

2. Le note, numerate progressivamente dalla prima all’ultima, devono essere riportate alla fine dell’articolo.

3. Citazioni:
3.1. Articoli di riviste, saggi in opere collettanee (di uno o più autori) e pubblicazioni simili, vanno tra virgolette doppie.
3.2. Titoli di libri, di riviste, di opere collettanee vanno in corsivo. Le opere di più autori si indicano con il nome del curatore prima del titolo seguito da: (ed.) oppure (eds.) quando siano più curatori; per testi in italiano si usa (a cura di). In assenza del nome del curatore, si trascrive il nome del primo autore seguito da et al. (per es. Alessandro Serpieri et al., Nel laboratorio di Shakespeare. Dalle fonti ai drammi, Parma, Pratiche, 1988, 4 voll.). Evitare il più possibile la formula AA.VV., che, dal punto di vista bibliografico, ha uno scarso valore informativo. Nel caso di volumi contenenti atti, insieme ai curatori, vanno citati il luogo e la data del convegno. Per es.: Ungaretti e la cultura romana, Atti del Convegno (Roma, 13-14 novembre 1980) a cura di Rosita Tordi, Roma, Bulzoni, 1983.
3.3. Le riviste vanno corredate del numero di annata in cifre romane, e del numero stagionale in cifre arabe; subito dopo questi due numeri vanno indicati fra parentesi il/la mese/stagione e l’anno di pubblicazione: es. Merope, VI, 3 (settembre 1994). Il numero del fascicolo va indicato, in cifre arabe, solo nel caso in cui manchi il numero dell’annata: per es. Merope 13 (settembre 1994). Salvo qualche eccezione (PMLA, per (esempio), per i nomi delle riviste non bisogna usare abbreviazioni: scrivere Rivista di Studi Vittoriani invece di RSV.
3.4. I libri si indicano con il nome dell’Autore, Titolo e sottotitolo, luogo, editore e anno di pubblicazione. Altri dati (serie, collana, numero dell’edizione o ristampa, ecc.) sono facoltativi. Nel caso di opere in più volumi — come ad esempio le lettere di un autore — va indicato il numero dei volumi subito dopo il titolo in cifre arabe (per es. 6 voll., e per i testi inglesi, 6 vols.), e il numero del volume citato, prima dell’indicazione della/e pagina/e, in cifre romane [per es.: G. S. Haight (ed.), The George Eliot Letters, 7 vols., New Haven and London, Yale University Press, 1954-1955, vol. V, pp. 19-20]. Le traduzioni usate, in lingua diversa dall’originale, vanno segnalate dopo il titolo.
3.5. La rivista in cui è contenuto un articolo segue il titolo dell’articolo senza “in” dopo la virgola; il libro in cui è contenuto un saggio segue il titolo del saggio preceduto da “in” dopo la virgola.
3.6. Le citazioni brevi vanno nel corpo dell’articolo tra “”. Per i testi poetici massimo due versi; per testi in prosa massimo tre righe. Le citazioni lunghe vanno senza “”, con interlinea 1, e con capoverso (rientranza del primo rigo).
3.7. I puntini che indicano un’interruzione o taglio della citazione vanno tra parentesi quadre: [...].